Posto che la noia è la mia più grande sciagura, tu sia la benvenuta, lieta creatura, qui dove non esistono regole nè tristi realtà da dover sopportare. Il peso delle tue offese non sarà mai una scusa per sbatterti fuori, io vorrò sempre ascoltarti e annegare incantato nei tuoi occhi.

sabato 30 gennaio 2010

Malato terminale di vita


Io non lo so. Non so perchè mi sento così. Solamente riconosco questa senazione, quest'orribile sentimento cui non so dare un nome, ma che so tastare con mani sanguinanti. E' un miscuglio di noia, di sofferenza immotivata, di cruciale nostalgia, un mattone piombante a tutta forza sull'anima. Una pietra abnorme che precipita sulla mia abominevole faccia.Mi sfigura, mi uccide. E mi ritrovo di nuovo ad essere triste, perchè io mi sento diverso, perchè non mi accontento, perchè al lunatismo si aggiunge un'acuta tristezza che si insinua a passo felpato dentro di me. E'il male di vivere, e lentamente ti lasci andare alla corrente e la felicità è sempre più inafferrabile, e sempre più ti differenzi dalla massa e scovi un angolo di gratitudine nel gelido abbraccio della solitudine. Pian piano cominci a rilassarti, ma dormi sempre su un letto di fiamme e vecchi chiodi arruginiti. E allora muori, lentamente, ogni giorno sempre di più, finchè non arrivi su un letto di morte, disteso in quella farsa commediola di parenti afflitti e straziati dal dolore e allora ridi, ridi sguaiatamente perchè non sai che altro fare, perchè il prossimo secondo non esiste e sicuramente è meglio assaporare quest'ultimo momento,piuttosto che non essere prima di non esistere più. Io sono un malato terminale di vita e soave oramai ho costruito le mie ragnatele nell'ala protettiva della fantasia, della bellezza della poesia, nella prosopopea di una canzone. Per ora, grondante di sangue per le ferite aperte auguro a tutti voi un fottuto trapasso e una notte leggera e deliziosa.

venerdì 29 gennaio 2010

Alda Merini-elogio alla morte

Se la morte
fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un'acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poichè la morte è muraglia,dolore,
ostinazione violenta,
io magicamente resisto.

Che tu mi copra di insulti,di pedate,
di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni
senza un perchè
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa
perchè tu mi fai vivere,
perchè mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto
e impreciso
che è la morte di ogni poeta

giovedì 28 gennaio 2010

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno milioni di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro viaggio.
Il mio dura tuttora,
né più mi occorrono le coincidenze,
le prenotazioni, le trappole,
gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo
che di noi due le sole vere pupille,
sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

mercoledì 27 gennaio 2010

Ti aspetto(Alda Merini)


Ti aspetto
e ogni giorno mi spengo poco per volta
e ho dimenticato il tuo volto.
Mi chiedono se la mia disperazione
sia pari alla tua assenza
no, è qualcosa di più:
è un gesto di morte fissa
che non ti so regalare.

martedì 26 gennaio 2010

il mio mattatoio


Io ho sposato il tormento
mentre grandinava feroce
l'amore spensierato e precoce
io mi assopivo disteso
sotto un manto di vergogne
Io, che ho obbedito alle mie lacune
e alle mie stigmati
per celare le perversioni claudicanti
del mio mattatoio
io che mi torturo alla luce
perchè anche il buio or mi rinnega
non trasforma più la cecità in fantasia
non mi disseta
e lentamente muoio
nela tersitudine di un incubo senza lieto fine
rimpiangendo la morte
che diede origine al mio lutto
una nascita sbagliata.


lunedì 25 gennaio 2010

Elogio al gentil sesso


Rimango sempre rapito dalla bellezza dell'Universo femminile, rischiara sempre il buio e magicamente risolleva il fiato corto,scagliando in piena ira l'apatia nel confessionale della contemplazione. Siamo tutti estasiati a simile visione, ma non ci saziamo mai della gioia infinita che quella vista ci propone, siamo ingordi e golosi, non ci basta mai. Ecco perchè sovviene il dolore, come mieloso veleno, un calmante omicida, tremendamente efficace. E lentamente diventa un'ossessione, una maniacale dipendenza, una caparbia indecisione che si macchia di misticismo e scelleratezza. Ecco, la donna, che meraviglia può essere, un fiume in piena che sfocia nel delirio dell'indifferenza. Una gioia per gli occhi, un supplizio per l'anima.

Non voglio che tu muoia-Alda Merini

Non voglio che tu muoia, no.
Se tu tremassi nella morte,
io cadrei come una foglia al vento,
eppure con le mie grida e i miei sospiri
io ti uccido ogni giorno;
ogni giorno accelero la tua morte,
sperando che anche per me sia la fine
e mi domando dove Dio stia
in tanta collisione di anime,
come permetta questo odio senza rispetto,
e brancolo nel buio della follia
cercando il tentacolo della scienza.

Nuvole d'acciaio


Non do più fiato al mio orologio
Non m’importa conoscere il tempo
Mi accontento di questa strada impervia e poco salubre
Mi affanno per l’invisibile
È l’unico affetto indispensabile
Mentre tenere, mi odiano
Queste stupide nuvole d’acciaio
Non sono più le ovattate ombre
Delle avventure delle madame pallide
Che soggiornano lassù
Ah potessi tornare infante
Tra le passeggiate di novembre
E l’amore di primavera
Mai più sarò così ingenuo
Mai più serena-la vita mia-
Mi darà pene e storie da scrivere
Su quella strada ridotta a brandelli e fumo
Io ho gettato tutto il mio destino
Beato chi ancora canta, stonato,
ai piedi stanchi di un camino
tutta la sua vaga esistenza
senza desistere all’inventiva
che piano piano la coscienza
ha tramutato in solitudine
ma è abbandono che non uccide
tutti i suoi sensi
che gioisce ingordo
delle sue allegrie da briccone.

domenica 24 gennaio 2010

il niente non ha vedute.

Ho atteso fin troppo,non credi? Ma tanto non capiresti,ne sono più che sicuro. Intanto sei distante e questo basta a rassicurarmi più di tutto;mi rincuora soprattutto il fatto che evidentemente non potremo più vederci e chiusi ciascuno nelle proprie ferite non sguaineremo mai più le nostre spade. Non siamo guerrieri, nemmeno viaggiatori, noi siamo il niente. Il niente non ha dimensioni proprie, scudi fissi per difendersi, si immerge sott'acqua per ascoltare quel silenzio che non trova in nessun altro posto, credimi,inoltre,conosco i suoi pentimenti: si vergogna di essere così,ma ti assicuro che svegliarsi la mattina, sentirsi soli in mezzo alla folla e dubitare della propria capacità di intendere di volere non sempre stufa. Nemmeno incoraggia,stanne pur certo. Ma la sfiga ci è caduta addosso come un meteorite e ho confuso le persone, la natura,con un'unica immensa bruttura da evitare, incomprensibile a prescindere, e quando ho trovato fiori maledetti, ti giuro ho provato di nuovo emozioni, il mio cuore ha ridato origine ai suoi ingranaggi oscuri. E io, bhè, se provassi a spiegartelo mi rideresti in faccia, ma ho sentito aprirsi dentro me una voragine senza fine, un pozzo glaciale:era il mio nuovo rifugio, era l'ombra di un nuovo mondo, a cui comunque non avrei potuto accedere, ma che comunque, schiaffato in basso all'umido, potevo contemplare all'infinito.
http://www.youtube.com/watch?v=8EcUSJMVYxw

coma black-Marilyn Manson




My mouth was a crib and it was growing lies
I didn't know what love was on that day
my heart's a tiny bloodclot
I picked at it
it never heals it never goes away
I burned all the good things in The Eden Eye
we were too dumb to run too dead to die


This was never my world
you took the angel away
I'd kill myself to make everybody pay
This was never my world
you took the angel away
I'd kill myself to make everybody pay
I would have told her then
she was the only thing
that I could love in this dying world
but the simple word "love itself
already died and went away
This was never my world
you took the angel away
I'd kill myself to make everybody pay
This was never my world
you took the angel away
I'd kill myself to make everybody pay

I burned all the good things in The Eden Eye
we were too dumb to run too dead to die
Her heart's blood stained egg
we didn't handle with care
it's broken and bleeding
and we can never repair

BOOM

Le bombe hanno annientato la mia anima
La mia testa logora poggia su un banco di scuola
La mia anima si sdraia sopra un carcerato
Le mie mani coccolano la mia schiena frustata
Come il più bravo dei contorsionisti sa fare
Come la musica accende parole
Come la poesia che sa fare rumore
Io riposo sopra i chiodi del tuo abbandono
Ma mi rallegro, ti giuro
Del tuo unico sguardo
Fisso sui miei occhi
Stabili dentro il mio cuore strappato
Il mio sangue era l’ olio
Che usavi per cospargerti
Atleta indiscusso
Che hai fatto più di mille maratone attorno al mio spirito
Che riassapori la beatitudine dell’evanescenza
Di un bacio peccatore
Febbrile
Un abbraccio di ottobre
Blasfemo autunno
Dolce sipario
Al mio dolce niente

chanson des vieux amants-Jacques brel

Gli amanti sono deliziosi, teneri peter pan invecchiati sempre in fuga.
http://www.youtube.com/watch?v=H1DpjXQUDsI

spesso il male di vivere(Montale)

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia riarsa,
era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi,
fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

Guardami,sono nuda (Antonia pozzi)

Guardami: sono nuda. Dall'inquieto
Languore della mia capigliatura
Alla tensione snella del mio piede,
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare.
Solo un languido
Palpito azzurrino sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre.
Incerta
È la curva dei fianchi, ma i ginocchi
E le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m'inarco nuda, nel nitore
Del bagno bianco e m'inarcherò nuda domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. E un giorno nuda,
sola,stesa supina
sotto troppa terra,starò,
quando la morte avrà chiamato.

La terra santa


Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch'io la mia Palestina,
le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettataci ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c'era anche il Messia
confuso dentro la folla:
un pazzo che urlava al Cielotutto il suo amore in Dio.
Noi tutti,
branco di asceti
eravamo come gli uccellie
ogni tanto una rete oscura ci imprigionava
ma andavamo verso la messe,
la messe di nostro Signore
e Cristo il Salvatore.
Fummo lavati e sepolti,
odoravamo di incenso.
E dopo, quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno.
Ma un giorno da dentro l'avello
anch'io mi sono ridestata
e anch'io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione ,
ma non sono salita ai cieli
sono discesa all'inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica.