Sognato per l'inverno
Andremo,d'inverno,in un vagoncino rosa
con tanti cuscini blu.
Sarà dolce.Un nido di baci folli,posa.
Nei cantucci molli.Tu
Chiuderai gli occhi,per non vedere dai vetri
smorfiare l'ombre delle sere,
la plebaglia di demoni e di lupi tetri,
mostruosità di arcigne e nere.
Poi la tua guancia graffiare si sentirà...
Un bacetto,un ragno matto,ti correrà
sul collo...Tu intanto
Dirai:"Cerca!",chinando a me la testolina,
-perderemo tempo a scovar la bestiolina
-che viaggia così tanto...
In treno,7 ottobre 1870
Le cercatrici di pidocchi
Se la fronte del bimbo,rosa di tormento
dei sogni confusi implora il bianco sciamare,
al suo letto si accostano due grandi e care
al suo letto si accostano due grandi e care
sorelle con fragili dita e unghie d'argento.
Siedono il bimbo a una vetrata spalancata
ove l'azzurro inonda una macchia fiorita,
movendo nella sua greve chioma bagnata
di rugiada,tremende,le maliose dita.
Egli ascolta cantare quei fiati fugaci,
forti dei lunghi mieli d'erbe rosate,
a volte,interrotti da un sibilo,acchiappate
salive sul labbro o desideri di baci.
Nei profumati silenzi ode le battenti
ciglia nere; e quelle dita elettriche e frali
fan crepitare nei suoi grigiori indolenti
la morte dei pidocchi sotto le unghie regali.
Ecco che sale in lui un vino di pigrizia,
sospiro d'armonica quasi impazzito;
sente nascere e morire,ad ogni blandizia
più lenta,un desiderio di pianto infinito.
Veleno perduto
Di notti con biondi e con brune
in stanza non sono restate
neppura una trina d'estate
od una cravatta comune.
Nulla sul balcone ove il tè
si prende nell'ora di luna.
Non vi è rimasta traccia alcuna,
non un ricordo.Sul piqué
blu di un tendaggio ricamato
scintilla uno spillo dorato
grande come un insetto assorto.
Punta di veleno bagnata
Punta di veleno bagnata
ti prendo. Sii preparata
nell'ora in cui mi voglio morto.
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