Così, sentirsi così, così strani e così soli, così perpetui nella condizione di calzolai. Nella miseria più acerrima, nel sentimentalismo più sfrenato e più adagiato. Il mare che non c'è, la vetta che non c'è, la vita si specchia in laghi di sangue, giorni famelici che si rincorrono. E tace e si ciba avidamente d'ogni intralcio alla morte. D'ogni canzone chiara e comprensibile. D'ogni attimo barbuto e stanco, sparso qui e laggiù per la scenografia d'una farsa indistinta,infastidita. Non capisco nulla, non so nulla e mi è impossibile districare le redini dell'abbandono. Non riesco proprio, mi è avvezzo soltanto questo riposo infranto su una vecchia amaca sospesa e legata al nulla. Vivo per il nulla e con il nulla. Probabilmente SONO il nulla, catturo la nullità nella vastità dei suoi silenzi. Il silezio è il mio più grande bisogno,perchè non mi rinfaccia mai le mie scelte e ancora so odiarmi a prescindere. Quanta rabbia e distruzione. E stranieri col volto di familiari obbligano, inducono, urlano. Ma non sento, vedete? Non sento.....
http://www.youtube.com/watch?v=d95dSPjrYwk
Numeri, assiomi che cadono, si sfracellano nel buio crepuscolare dei ricordi. dove mi trovo? E tu dove sei? Non sento, mi spiace, non sento....
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